Come accaparrarsi il personale migliore per il tuo locale.

Nell’articolo precedente a questo in cui descrivevo le principali responsabilità e mansioni di un Restaurant Manager, c’era anche quella importantissima di selezionare, assumere e formare il personale del ristorante.

Cosa di questi tempi abbastanza ardua, così come ho già avuto modo di scrivere in altri precedenti articoli riguardo a: “Come affrontare e risolvere il problema della Carenza di Personale”.

Oggi vediamo come fare per accaparrarsi il personale migliore per il tuo locale.

Negli ultimi anni la RISTORATORETOP ( un’azienda di consulenza e formazione specializzata nel marketing per la Ristorazione) dalla quale ho preso spunto per scrivere questo articolo, è cresciuta parecchio.

Solo nel 2022 ha inserito due risorse in RT e n-mila in Plateform (piattaforma di marketing per la ristorazione). E non si contano gli altri progetti satelliti dove le assunzioni sono state parecchie di più. Da una loro stima approssimativa hanno smistato circa 500+ candidature!

Con un annuncio di lavoro pubblicato su LinkedIn per un Marketing Manager Junior, in poco più di 24 ore hanno ricevuto 200+ candidature.

Nicola SALVATORE a dx e Lorenzo Ferrari a sx (la mente dietro al Sistema RISTORATORETOP), insieme sul palco del Forum della Ristorazione 2022 a Padova

Guardandosi indietro, e vedendo nuovamente il processo applicato funzionare, sia per qualità di CV ricevuti che per quantità, si sono resi conto di aver imparato tante cose.

Due in particolare.

Non so se possano servirti o se si applicano anche alla ricerca di cuochi e camerieri, ma di certo si applicano alla ricerca di marketing manager (e ce ne bisogno) ma in ogni caso te le condivido lo stesso.

Facci ciò che ritieni giusto.

1. Lavorare per te deve essere DIFFICILE, non FACILE.

Si vedono continuamente annunci di lavoro “Cerco personale per il ristorante, chiamare il 334 5467788” oppure “Cerco cuoco, condividere grazie” o anche “Cercasi personale CON VOGLIA DI LAVORARE!” e non mi capacito di come sia possibile.

Questi annunci sono semplicemente inefficaci. Brutti. Tirati via.

Chi pensi che si possa candidare per annunci del genere? Solo dei disperati.

Negli annunci che fatti da RISTORATORETOP scrivono dei pipponi chilometrici. Dirai che oggi nessuno ha voglia di leggere. Io rispondo che li leggono quelli in target. Cioè quelli che ti interessano.

Ti do un consiglio: scrivi annunci che facciano venire voglia di lavorare per te, adesso, subito.


Che facciano impallidire gli annunci delle altre attività. Devi farli vergognare delle bassezze che scrivono e che fanno. Devi scrivere per attirare i profili in target e fare indignare quelli fuori target.

Passaci un giorno intero a scrivere l’annuncio. Tempo ben speso.

E subito dopo l’annuncio, viene il colloquio.

Nella maggior parte dei casi fatti al volo, sull’uscio del locale o davanti al bancone, mentre controlli altre n-mila cose e segui il resto dello staff con lo sguardo e con la concentrazione.

Ma chi c’è dall’altra parte giudica sin da subito. E non stupirti se ti dicono “Sìsì ci vediamo domani per la prova” e poi non si presenta nessuno. Avevano già deciso di tirare il pacco (poi possiamo discutere dei modi con i quali lo fanno, che sono terribili, ma si auto-qualificano…)

Io ti do un altro consiglio. Inserisci un vero e proprio percorso ad ostacoli dentro gli annunci di lavoro, PRIMA di arrivare al colloquio. Metti trabocchetti, trappole e regole ben precise.

Chi non segue quelle, stai pur certo che non seguirà neanche quelle che gli darai dentro al locale, che non leggerà una riga dei manuali o dei mansionari. Con questi qui non dovresti nemmeno parlarci, nemmeno averci a che fare. E’ bene che si auto-eliminino prima del colloquio.

Ricorda: deve essere DIFFICILE lavorare per te, non FACILE.

2. Il marketing e il branding servono soprattutto per acquisire risorse.

Oggi, nel 2022, i clienti non mancano. E non mancheranno nel 2023 e nel 2024. Gli indicatori macro-economici parlano chiaro: ci sono soldi, voglia di uscire al ristorante e torneranno i turisti.

Non credere a tutta quella lagna che dipinge gli italiani come dei poveracci con l’acqua alla gola: quando non è retorica da campagna elettorale è una mezza verità.

Ma torniamo a noi: i clienti non mancano e non mancheranno.

Sai cosa manca?

Chi ha voglia di lavorare in ristorazione.

Per due motivi principali:

1) E’ un lavoro di merda. Scusa il francese, ma qualcuno doveva pur dirlo: fare il cuoco e il cameriere sono lavori faticosi, sfiancanti e difficili. Se qualcuno li fa, se qualcuno decide di sacrificare la propria sfera personale per fare quel mestiere, o è un vero appassionato (e in quel caso Sciapò, per dirla alla Cassano) o lo fa solo se ne vale la pena.

2) Alternative più allettanti. Oggi un giovane con due neuroni in testa ha un mondo sconfinato davanti di opportunità. Con meno fatica, ottiene di più rispetto ai 1.400€-1.500€/mese che mediamente può permettersi di offrire un ristorante.

E questo è un problema. Un grande problema. Forse il vero, grande problema del nostro settore da qui ai prossimi 10 anni.

Se non ci fossimo bruciati tutta la credibilità negli ultimi due, di anni, con iniziative ridicole come le bollette in vetrina o il piagnisteo continuo, sarebbe stata una battaglia politica da combattere per davvero.

Ma non ci spero granché.

Qual è la soluzione, dunque? Lo dicevo nell’incipit: marketing e branding.

Il tuo marketing e il vostro branding devono URLARE “Questo è un posto fighissimo per andare a lavorare. Noi siamo diversi da quelli là fuori.”

Non devi solo dirlo. Devi FARLO.

Devi essere percepito come un posto di lavoro FIGO dove andare a lavorare.

Ti do un dato. Nel 2013-2014 c’è stato il boom di iscrizioni alle scuole alberghiere, con circa 60k di studenti iscritti. L’anno scorso erano 30k, la metà.

Grazie al piffero che non c’è nessuno che vuole lavorare in ristorazione: non c’è nessuno che va all’alberghiero!

Sai perché? Perché nel 2012-2013 Masterchef era all’apice, e mostrava, finalmente, il lavoro del cuoco come un lavoro FIGO.

Non da sfigati, da fare nei ritagli di tempo o tra un esame all’altro all’università. Ma come un lavoro figo, d’appeal, del quale vantarsi con amici e conoscenti.

Ecco, è quello che ti consiglio di fare.. Rendere FIGO lavorare per te.

Un po’ come stanno cercando di fare quelli di RT da ormai una decina d’anni. E sembra che i dati gli diano ragione.

Al solito, non so se si possa applicare paro-paro alla situazione di tutti, ma so che qualcuno coglierà lo spunto e ne farà il suo successo.

Mi basta questo.

cit. Lorenzo Ferrari; #daicazzo


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