Un’Italia che continua a esportare eccellenze ma perde i suoi talenti. Il settore della ristorazione e del turismo soffre una crisi sempre più profonda di personale qualificato. Il 2024 ha registrato la scopertura di metà dei posti programmati nel settore, mentre si continuano a proporre modelli gestionali logori, turni massacranti, mancanza di prospettive e crescita reale.
Come riportato anche da Italia a Tavola il 29 aprile 2025:
Un quadro drammatico che ha portato, solo nel 2024, alla scopertura di metà dei posti di lavoro programmati nel turismo e nella ristorazione.
«L’Italia riesce ancora a vendere prodotti, servizi, eccellenze. Ma non riesce più a trattenere chi quei prodotti, quei servizi, quelle eccellenze dovrebbe crearle».
A questa situazione si aggiungono criticità strutturali ormai insostenibili:
- Tassazione elevatissima e costo del lavoro non più sostenibile per i titolari.
- Assenza di giorni di riposo durante l’estate, con ritmi che sfibrano chiunque.
- Mancato rispetto delle ore settimanali previste dal CCNL.
- Doppio turno ancora dominante, quando il turno unico è una proposta concreta sostenuta anche dalla Federazione Italiana Cuochi.
- Carenza di percorsi formativi, umani e professionali, che offrano un futuro a chi lavora con passione.
Questa sezione si propone di raccogliere riflessioni, analisi e soluzioni alternative, per contribuire a una rivoluzione sostenibile e umana della ristorazione italiana.

Un nuovo patto tra gestori, collaboratori e territorio, nel segno della dignità, del buon senso e di una visione evoluta del mestiere.
Nell’info-grafica qui sotto, un articolo che propone risposte, visioni concrete e strumenti per chi vuole davvero cambiare marcia.

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Nicola SALVATORE – Pizza Manager Evolution
Un grido d’allarme che non possiamo più ignorare.
L’Italia continua a esportare eccellenze, ma perde i suoi talenti migliori.
Un’analisi lucida e coraggiosa su Italia a Tavola racconta il paradosso di un settore che rischia di restare senza eredi.
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